Spazio Y presenta Wundertüten
con opere di Danilo Fiorucci, Benedetta Galli, Robert Lang, Lucilla Ragni della realtà indipendente TREBISONDA di Perugia
Dal 22 ottobre al 14 novembre 2015
Wundertüten è lo stupore e il piacere della scoperta, dimensione ludica e timica, partecipazione empatica. La meraviglia del nostro sguardo che incontra quello dell’altro.
Gli artisti, secondo differenti modalità, assumono come centro il pubblico e i colleghi di Spazio Y e li invitano, attraverso la partecipazione attiva e la riappropriazione dell’elemento ludico, ad aderire ai diversi progetti con l’intento di rintracciare analogie, risonanze e corrispondenze tra i partecipanti, per produrre itinerari di senso. Al pari delle Wunderkammern di rinascimentale memoria, le Wundertüten raccolgono esemplari di estensioni esposte, suggeriscono traiettorie semplici e complesse nella loro multiforme articolazione.
Con questa iniziativa si completa il progetto di scambio avviato con ‘TrY’, concepito da Spazio Y nel centro espositivo di Trebisonda, che ora giunge a compimento con ‘Wundertüten’, realizzato da Trebisonda presso lo Spazio Y.
La mostra rimarrà aperta fino al 14 novembre 2015 presso Spazio Y, in via dei Quintili 144, Roma.
Sarà visitabile il sabato dalle 17,00 alle 20,00 e su appuntamento.
TREBISONDA
Nel 1989 Si costituisce l’Associazione di Arti Visive Trebisonda ad opera di Moreno Barboni, Danilo Fiorucci, Robert Lang, Lucilla Ragni.
L’esperienza dell’associazione si concretizza in un centro- laboratorio, luogo di indagine sul contemporaneo, sull’arte del presente, dove riunire quelle energie che risultano disperse e isolate per creare una rete di rapporti fra artisti, critici, curatori e finanziatori pubblici e privati. Nel 1992 entrano a far parte dell’associazione Jodi Sandford e Valter Gosti. Nello stesso anno il gruppo conta 5 unità: Danilo Fiorucci, Valter Gosti, Robert Lang, Lucilla Ragni, Jodi Sandford, che iniziano una stretta collaborazione artistica attraverso un’intensa attività espositiva. Dopo il 2000 l’associazione assume la forma attuale: da un lato l’attività artistica del gruppo (Fiorucci, Lang, Ragni) dall’altro l’attività del centro per l’arte contemporanea, che si configura come opera aperta, in continua mutazione, accoglie le idee degli artisti attraverso una regia minima, mediante la scelta di curatori di volta in volta diversi.